sabato 19 gennaio 2008

24 gennaio presso l'Ateneo Veneto: IL TEMPO DEL DOPO

Ateneo Veneto, San Marco 1897 Venezia - Giovedì 24 gennaio 2008, ore 18.30
IL TEMPO DEL DOPO
città martiri: SARAJEVO, SREBRENICA, MOSTAR

presentazione del film di Laura AngiulliInterventi di:Predrag Matvejević,

Laura Angiulli - regista film
Gianfranco Bettin - consigliere regionale Verdi
Pietrangelo Pettenò - consigliere regionale Rifondazione Comunista
Informazioni:
Ateneo Veneto 041 5224459
Marco Polo System 041 2501718

Nota su film di Predrag Matvejević:
Tempo del dopo le città martiri: Sarajevo, Srebrenica, MostarI Balcani continuano ad essere il palcoscenico di una tragedia durante questo periodo che viene chiamato “Il tempo del dopo”: dopo una guerra fratricida nel cuore dell’Europa, dopo tante ferite non cicatrizzate, dopo la perdita della speranza. La crisi del Kossovo, dove sono stanziati più di 2000 soldati italiani e tanti altri ancora, sta per allargarsi e rischia d’infiammare di nuovo uno spazio già traumatizzato, soprattutto quello di Bosnia-Erzegovina, di Serbia, di Macedonia, forse anche d’Albania. Le politiche della Russia e degli Stati Uniti vedono diversamente le soluzioni che vi potrebbero essere trovate e anche nell’Unione europea non c’è un atteggiamento unito e omogeneo al riguardo.Rimangono dinanzi ai nostri occhi, come simboli e realtà, soprattutto tre regioni e tre città martiri: SARAJEVO, con migliaia di morti e feriti, adulti e bambini, durante più di tre anni del più lungo assedio del secolo (e una Biblioteca nazionale bruciata con più di un milione di libri); MOSTAR con i campi di concentramento attorno e un “Vecchio ponte” storico distrutto, ricostruito anche con l’aiuto dell’Italia (il Presidente Ciampi vi ha posto la prima pietra di ricostruzione); e soprattutto SREBRENICA, con 8000 uomini uccisi (quattro volte più che nelle Torri Gemelle di New York!) - questo piccolo borgo bosniaco ha subito il più grande genocidio dopo la seconda guerra mondiale. La regista italiana Laura Angiulli con la pregevole fotografia di Cesare Accetta e i loro collaboratori del teatro stabile napoletano “Galleria di Toledo”, che hanno operato già da anni con grande successo e obiettività in Bosnia-Erzegovina, hanno prodotto un vero capolavoro sulle città citate in questo “tempo del dopo”. Sono stati aiutati da una co-produzione materialmente modesta ma moralmente decisiva della Radio-Televisione di Bosnia-Erzegovina di Sarajevo, che ha messo a loro disposizione dei materiali documentari poco conosciuti o inediti, di grandissimo interesse storico. Il film ha dedicato un ruolo particolare alla personalità, reale e quasi mitica, di HATIDZA MEHMEDOVIC’, che presiede l’Associazione di 8000 donne rimaste a Srebrenica senza mariti, figli, padri. Nessuna nazionalità o etnia è pronunciata nel film - s’intravvedono solo le ombre dei “signori della guerra”, accusati o processati all’Aja dal Tribunale internazionale per i crimini contro l’umanità. Raccomando questo film, il migliore documentario che io abbia potuto vedere durante e dopo tutta la guerra in ex Jugoslavia. Penso che sarebbe utile presentarlo sulle reti televisive e - viste le spese della produzione - aiutare o sponsorizzare la sua produzione per coprine il costo dei mesi di lavoro di tutt’una équipe, competente e comprensiva. Voglio aggiungere alla fine che, seguendo questo progetto eccezionale dall’inizio e apprezzandolo, il sottoscritto ha dato il suo modesto contributo in quanto “consulente storico” come un atto di volontariato (senza nessun altro compenso tranne quello morale ed estetico) - per facilitare il dialogo con gli intellettuali bosniaci a Sarajevo ed evitare gli eventuali errori di lettura, di nomi o di fatti che spesso avvengono in questo tipo di lavoro internazionale.
Predrag Matvejević

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